Alessandro Manzoni : diforc'h etre ar stummoù

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[[Restr:Alessandro Manzoni.jpg|thumb|250px|right|Alessandro Manzoni]]
'''Alessandro Manzoni''' a zo bet ganet d'ar [[7 Meurzh|7 a viz Meurzh]] [[1785]] e [[Milano]] ([[Italia]]) ha marvet d'an [[22 Mae|22 a viz Mae]] [[1873]] e [[Milano]] (Italia). E romant ''[[ItaliaDanvez-Priedoù]])'' a zo lakaet da vezañ unan eus pennoberennoù al lennegezh italianek.
== E oberennoù ==
{{Troidigezh}}
<!--L'inizio dell'attività letteraria di [[Alessandro Manzoni]] viene fatta risalire alla prima decade del [[XIX secolo]], epoca cui risalgono le sue prime [[letteratura|opere]].
 
Del ''corpus'' letterario di Manzoni si dà qui di seguito conto singolarmente, opera per opera.
 
 
__TOC__
 
== Prima della conversione ==
 
=== Liriche giovanili ===
 
==== Autoritratto ([[1801]]) ====
[[Sonetto]] [[Autobiografia|autobiografico]] su modello [[Vittorio Alfieri|alfieriano]].
 
{{Interprogetto|s=Autoritratto|s_oggetto=il testo completo|s_preposizione=dell'|s_etichetta=Autoritratto}}
 
==== A Francesco Lomonaco ([[1802]]) ====
[[Sonetto]] dedicato all'esule napoletano Francesco Lomonaco.
 
==== Alla Musa ([[1802]]) ====
[[Sonetto]] nel quale Manzoni invoca l'aiuto di [[Clio]], [[musa]] della storia, affinché possa indicargli la via per una gloria imperitura.
 
==== Alla sua donna ([[1802]]) ====
[[Sonetto]] che pare essere dedicato a Luigina Visconti dei marchesi di San Vito, con la quale Manzoni ebbe una relazione assai tormentata.
 
==== Adda ([[1803]]) ====
 
 
==== In morte di [[Carlo Imbonati]] ([[1806]]) ====
 
 
 
==== A Parteneide ([[1809]] - [[1810]]) ====
Scritto in risposta a un'ode inviata al Manzoni dal poeta danese Jens Baggesen al quale chiede scusa di non poter tradurre il suo idillio ''Parthenais''.
 
=== I sermoni ([[1802]] - [[1804]]) ===
 
{{Interprogetto|s=Sermoni|s_oggetto=il testo completo|s_preposizione=dei|s_etichetta=Sermoni}}
 
=== Poemetti ===
 
==== Del trionfo della libertà ([[1801]]) ====
 
 
==== Urania ([[1809]]) ====
 
 
 
== Dopo la conversione ([[1810]]) ==
 
=== Inni sacri ([[1812]] – [[1822]]) ===
 
 
 
Pur non compreso nel programma dell'autore, in genere viene fatto rientrare fra gli [[Inni sacri]] anche il frammento ''Il Natale del 1833'' (giorno in cui morì la prima moglie, Enrichetta Blondel), abbozzato in due riprese e poi abbandonato definitivamente nel [[1835]] (Manzoni annotò in calce: ''cecidere manus'', caddero le mani).
 
=== Liriche politiche ===
 
==== Aprile 1814 ([[1814]]) ====
 
 
==== Il proclama di Rimini ([[1815]]) ====
 
 
==== [[Marzo 1821]] ([[1821]]) ====
 
 
==== [[Il cinque maggio]] ([[1821]]) ====
{{vedi anche|Il cinque maggio}}
L'ode fu scritta da [[Alessandro Manzoni]] nel [[1821]] dopo la morte di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], nell'opera lo scrittore mette in risalto le battaglie e le imprese dell'ex imperatore nonché la fragilità umana e la speranza in [[Dio]].
{{Interprogetto|s=Il cinque maggio|s_oggetto=il testo completo|s_preposizione=de|s_etichetta=Il cinque maggio}}
=== Epigrammi, scherzi e complimenti ===
 
==== L'ira di Apollo ([[1816]]) ====
 
 
 
 
 
=== Tragedie ===
 
 
==== [[Il Conte di Carmagnola]] ([[1816]]) ====
Dedicata al [[Charles-Claude Fauriel|Fauriel]], è preceduta da una prefazione sulle unità drammatiche e sull'uso del coro che, non essendo legato allo svolgimento dell'azione, non può alterarla e, nel contempo, costituisce una parentesi [[Poesia lirica|lirica]] che dà voce ai sentimenti dell'autore togliendogli la tentazione di parlare per bocca dei personaggi, lasciando così separata la realtà storica dalle passioni e dalla fantasia del poeta. A questo proposito il [[Ugo Foscolo|Foscolo]] osservò che, necessariamente, i personaggi storici di una tragedia pronunciano discorsi mai detti e compiono azioni mai avvenute. Manzoni aggiunse anche alcune notizie storiche sull'argomento della tragedia; in tale introduzione sostenne l'innocenza del conte, ma studi recenti hanno confermato il contrario.
 
==== [[Adelchi]] ([[1820]] - [[1822]]) ====
Pur essendo essa più unita de ''Il Conte di Carmagnola'' e pervasa da una poesia più matura, conserva una netta e schematica divisione tra eletti e reprobi, tra il feroce ed ingiusto mondo [[medioevo|medioevale]] ed i sentimenti delle anime elette.
 
L'azione spesso è lenta ed il dialogo ristagna, ma in alcuni momenti assurge ai vertici del lirismo.
Narra la vicenda del [[Adelchi (principe)|principe Adelchi]] e gli avvenimenti che precedettero la caduta del regno [[longobardi|longobardo]] tra il [[772]] ed il [[774]] (Ermengarda fu ripudiata nel [[771]]).
{{Interprogetto|s=Adelchi|s_oggetto=il testo completo|s_preposizione=dell'|s_etichetta=Adelchi}}
==== I cori delle tragedie ====
I tre cori contenuti nelle due tragedie manzoniane rappresentano un'innovazione tecnica o meglio un ritorno alle origini della tragedia, a quel teatro greco nel quale il coro aveva una funzione importantissima.<br>
In Manzoni il coro torna con una valenza diversa, non è più un momento di dialogo tra i singoli personaggi con la folla, bensì un momento in cui l'autore si estranea dalla narrazione vera e propria (i cori, infatti, nulla aggiungono alla trama) e presenta le sue idee e il suo parere su quando sta accadendo.<br>
Le soluzioni metriche adottate, ossia l'impiego di orecchiabili e isoritmici versi parisillabi (il [[decasillabo]] di ''S'ode a destra uno squillo di tromba'' e il doppio [[senario]] di ''Dagli atrii muscosi - dai fori cadenti'') o di metri con terminazioni sdrucciole sui versi dispari (''Sparse le trecce morbide''), suggeriscono un secondo, più diretto legame con i libretti d'[[opera lirica|opera]] italiani della prima metà dell'Ottocento.
 
===== ''Coro de [[Il Conte di Carmagnola]]'' (atto II: ''S'ode a destra uno squillo di tromba'') ([[1819]]) =====
 
 
===== ''1° coro dell'[[Adelchi]]'' (atto III: ''Dagli atrii muscosi - dai fori cadenti'') ([[1822]]) =====
Il poeta esordisce rappresentando gli italiani oppressi, poi l'angoscia dei [[Longobardi]] sconfitti ed infine i [[Franchi]] vincitori e tutti, oppressi, vinti e vincitori sono accomunanti dalla stessa tristezza e rimpianto per ciò che hanno perduto. I versi dolenti, nei quali il furore della battaglia si placa in una pace ingiusta, tra spoliazioni ed oppressioni, si chiudono con un accento desolato nel quale il cristiano Manzoni non vede l'orizzonte rischiarato dalla luce di Dio.
 
===== ''2° Coro dell'Adelchi'' (atto IV - ''Coro di Ermengarda: Sparse le trecce morbide'') ([[1822]]) =====
 
 
===Narrativa===
 
==== Fermo e Lucia ([[1823]]) ====
{{Vedi anche|I promessi sposi}}
Prima stesura de ''[[I promessi sposi]]''.
 
==== [[I promessi sposi]] ([[1840]] – [[1842]]) ====
{{Vedi anche|I promessi sposi}}
 
=== Saggistica ===
 
==== Poetica ====
 
===== Prefazione al Conte di Carmagnola =====
Primo saggio di teoria letteraria composto tra il [[1816]] ed il [[1819]]. Vi si ritrova una descrizione puntuale delle innovazioni introdotte nella tragedia.
 
===== [[Lettre à monsieur Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie]] ([[1820]]) =====
 
 
===== [[Lettera sul romanticismo a Cesare D'Azeglio]] ([[1823]]) =====
In essa Manzoni esamina criticamente le nuove teorie e le difende con una formula sintetica che pone per scopo l'utile, per soggetto il "vero" e per mezzo l'interessante.
 
===== Del romanzo storico, e, in genere de' componimenti misti di storia e di invenzione ([[1830]]) =====
In questo discorso Manzoni rovescia le concezioni che sorreggevano la ''[[Lettre à monsieur Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie]]''. L'oggetto dell'arte non è il vero ma il verosimile, ovvero i prodotti dell'immaginazione.<br>
 
===== Dell'Invenzione ([[1850]]) =====
 
==== Storiografia ====
 
===== Discorso sopra alcuni punti della storia longobarda in Italia ([[1822]]) =====
Frutto delle ricerche storiche effettuate per la stesura dell'[[Adelchi]].
 
===== Storia della colonna infame ([[1840]]) =====
 
===== Saggio sulla rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859 ([[1889]]) =====
 
 
==== Filosofia ====
 
===== Lettera a Victor Cousin ([[1828]] - [[1830]]) =====
Opera incompiuta relativa al problema dell'autorità.
 
===== Osservazioni sulla morale cattolica ([[1819]]) =====
 
 
 
==== Linguistica ====
 
===== Sulla lingua italiana ([[1846]]) =====
Lettera a Giacinto Carena scritta in occasione della pubblicazione della prima parte del ''Prontuario di vocaboli attinenti a parecchie arti, ad alcuni mestieri, a cose domestiche ed altre in uso comune''.
 
===== Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla ([[1868]]) =====
Relazione al ministro della pubblica istruzione Broglio incentrata sul rapporto tra lingua e nazione.
 
===== Intorno al libro "De vulgari eloquentia" di Dante ([[1868]]) =====
Lettera a Ruggiero Bonghi in cui Manzoni afferma che l'opera dantesca non era da considerarsi soltanto un "trattato di eloquenza".
 
===== Intorno al vocabolario ([[1868]]) =====
Lettera a Ruggero Bonghi.
 
===== Lettera al Marchese Alfonso della Valle di Casanova ([[1871]]) =====
Si esprimono i motivi che spinsero Manzoni all'ultima revisione linguistica de [[I promessi sposi]].
 
A proposito di un [[saggio]]. Restò incompiuta l'opera ''Della lingua italiana scritto da questi, intorno alla lingua del romanzo'' nella quale Manzoni intendeva analizzare analiticamente il problema dell'unità linguistica.
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.repubblicaletteraria.it/AlessandroManzoni_Tragedie.htm Le tragedie di Alessandro Manzoni]-->
 
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