Giovanni di Bicci de' Medici : diforc'h etre ar stummoù

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[[Skeudenn:Coat of Arms of Medici.svg|thumb|150px|<small>Skoed an Tiegezh Medici</small>.]]
* ''Evit an dud all anvet eveltañ sellit ouzh [[Giovanni de' Medici]].''
<HR noShade>
'''Giovanni di Bicci de' Medici''' a oa un [[arc'hantour]] italian, eus [[Firenze]], e dibenn ar {{XIVvet kantved}} hag e deroù ar [[XVvet kantved|{{XVvet}}]]. Ganet e oa e [[1360]] ha marvet d'an [[20 a viz C'hwevrer]] (pe 28) [[1429]]. Eñ eo tad skourr pouezusañ an tiegezh Medici. Dastum a reas madoù e-leizh en e labour ha legadiñ anezho d'e vab henañ [[Cosimo il Vecchio]].
 
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E [[1408]] e oa daou skourr da vank Medici Firenze, diazezet mat e kenwerzh an danvez, unan e [[Venezia]] hag unan e [[Roma]], hag un adskourr e [[Napoli]] stag ouzh hini Roma.
 
En [[1410]] e rakwelas distro ar pab da Roma. <!--Evel gopr d'e skoazell e voe graet gant ar bank los sucesivos papas utilizaron los servicios del banco Médici Gozó además el privilegio de recaudar impuestos agrícolas y el derecho de explotación de varios yacimientos de [[alumbre]].-->
 
E [[1413]], gant skoazell an [[eneppab]] [[Yann XXIII]], e teuas da vezañ arc'hanter konted ar pab. Pa voe distroadet ar pab gant Kuzul Costanza e 1415 e rankas rannañ ar marc'had gant bankoù all, hini ar [[Spini]] ha hini an [[Alberti]]. Met pan eas da fall ar Banco Spini e [[1420]] e kreskas c'hoazh pinvidigezh Giovanni de' Medici hag e diegezh.
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Meur a gannadiezh a gasas da benn e-kerzh e chomadennoù e-maez douaroù Republik Firenze, evel e Venezia betek 1424, pe e Roma da vare ar bibien [[Gregor XII]] ha [[Marzhin V]].
 
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Grazie alla cospicuità degli introiti del banco, largamente sopra i 100.000 fiorini all'anno, e grazie alla sua prestigiosa clientela, Giovanni poté permettersi anche di rendere l'antico favore a Giovanni XXIII, nel frattempo dichiarato [[antipapa]] e deposto: nel [[1419]] inviò un suo fattore a [[Norimberga]] per impegnarsi al pagamento di 30.000 fiorini per ottenere la sua scarcerazione. Dopo la sua morte l'alto prelato venne sepolto nel [[Battistero di Firenze]], nella bella tomba realizzata da [[Donatello]] e [[Michelozzo]] su commissione del figlio di Giovanni, [[Cosimo il Vecchio]] (molto probabilmente come tributo all'amico paterno). Giovanni sempre nel 1419 mise a disposizione un'ingente somma di denaro per finanziare la ricostruzione di [[basilica di San Lorenzo|San Lorenzo]], generosa opera di magnaminità che lo mise in vista tra i benefattori cittadini.
 
==Il ruolo politico==
L'unico disegno politico di Giovanni è stato probabilmente quello di creare un partito politico composto da personaggi fedeli con i quali manovrare la politica cittadina da dietro le quinte, un disegno che verrà attuato appieno da suo figlio Cosimo.
 
[[Machiavelli]] sentenzia così il suo ruolo politico: ''Non domandò mai onori ed ebbegli tutti; morì ricchissimo di tesoro ma più di buona fama e di benevolenza'' (''Istorie Fiorentine'', libro IV capitolo 16). Giovanni era quindi riuscito a riscattare il nome dei Medici che, seppur macchiato in passato da qualche traditore e assassino, aveva però anche dato alle cariche pubbliche uomini responsabili e validi, dei quali lui era stato il più importante fino ad allora.
 
==L'istituzione del catasto==
Giovanni fu uno dei principali sostenitori dell'istituzione di una ''catasto'' cittadino, che per la prima volta tassasse i fiorentini non con le varie imposte sui consumi, che colpivano in eguale misura ricchi e poveri, ma con delle tasse calibrate sulle entrate, le rendite e i possedimenti delle singole famiglie.
 
Questo passaggio fondamentale della lotta tra [[Medici]] e [[Albizi]], fu uno di quei provvedimenti tesi a guadagnare proseliti tra i ceti subalterni da parte dei Medici, secondo un programma non scritto che andava avanti da circa un cinquantennio, dall'appoggio di [[Salvestro de' Medici]] alle rivendicazioni dei [[Tumulto dei Ciompi|Ciompi]].
 
Prima di questa riforma le imposte del comune si basavano su un complicato e confuso sistema di tassazioni soprattutto indirette, alle quali si aggiungevano alcuni ''estimi'', cioè tasse sul patrimonio. Nella pratica comunque la grandissima fetta di entrate era data dai dazi e dalle gabelle (imposte sulle merci in transito). Oltre alla tassazione ordinaria esisteva una straordinaria per momenti di particolare necessità, come guerre e la realizzazione di grandi opere come le [[Mura di Firenze|mura]]. Queste necessità erano coperte dalle cosiddette ''prestanze'', cioè prestiti volontari o forzati, che venivano restituiti in maniera sempre più macchinosa: nel [[1343]] si arrivò a creare addirittura un ''monte comune'' che emetteva titoli di Stato. Questi titoli erano così gonfiati da speculazioni con interessi altissimi, tanto che nel [[1358]] il 'Monte'' era arrivato a offrire certificati di debito pubblico per trecento [[fiorino|fiorini]] in cambio di 100 fiorini in contanti. Gli unici a potersi permettere tali guadagni erano comunque i ricchi che avevano soldi da impegnare.
 
In definitiva quindi le tasse gravavano sia sui poveri che sui ricchi in egual misura, mentre il debito pubblico si risolveva in un continuo drenaggio di denaro a favore dei ricchi.
 
Fu l'occasione dell'ennesima guerra contro i [[Visconti]] di [[Milano]] del [[1427]] a far nascere la necessità di attingere soldi dove veramente si trovavano, cioè nelle casse dei ricchi possidenti. Il ''catasto'' sostenuto da Giovanni de' Medici lo obbligava senz'altro a un forte esborso, compresi i suoi alleati, ma anche gli avversari come [[Rinaldo degli Albizi]].
 
L'appoggio popolare che ne conseguì fu cruciale nel lungo periodo per il successo della famiglia Medici.
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Tuvo algún interés en política, por lo menos en lo relativo a las cuestiones que podían afectar a su banco. Aunque fue convocado varias veces a participar en el gobierno de Florencia, prefería los negocios, y sólo prestó servicios como [[gonfaloniere]] durante un período.
 
Juan fue la cabeza de una incipiente compañía "multinacional", el banco familiar, que representaba su principal interés comercial, realizando operaciones a través de las [[ciudad-estado|ciudades-estado]] del norte de [[Italia]] y más lejos.
 
 
 
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== Bugale ==
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== Gwarezour an arzourien ==
Giovanni di Bicci a roas ton d'an arzoù gant e arc'hant ha kaeraet e voe Firenze. Labour a roas da [[Filippo Brunelleschi]] a c'hallas kempenn [[iliz-veur San Lorenzo]]. Gwall bell avat e oa preder Giovanni diouzh skoazellañ an arzourien evel ma reas e vugale ha bugale-vihan: kentoc'h e wele ober vad d'e gengeodedourien eget implij an arz evit gounit brud .
 
 
== Lennadurezh ==