Giovanni di Bicci de' Medici : diforc'h etre ar stummoù
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Ar bankoù, en amzer-se, a gemere arc'hant da virout, a save lizhiri-kemm, a roe arc'hant en eskemm ouzh lizhiri-kemm (evel ar chekennoù-beaj a hiriv), a breste arc'hant.
E [[1408]] e oa daou skourr da vank Medici Firenze, diazezet mat e kenwerzh an danvez, unan e [[Venezia]] hag unan e [[Roma]], hag un adskourr e [[Napoli]] stag ouzh hini Roma.
E [[1413]] , gant skoazell an eneppab Yann XXIII e teuas da vezañ arc'hanter konted ar pab. pa voe distroadet ar pab gant Kuzul Costanza e 1415 e rankas rannañ ar marc'had gant bankoù all, hini ar [[Spini]] ha hini an [[Alberti]]. Met pan eas da fall ar Banco Spini e [[1420]] e kreskas c'hoazh pinvidigezh Giovanni de' Medici hag e diegezh.
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Grazie alla cospicuità degli introiti del banco, largamente sopra i 100.000 fiorini all'anno, e grazie alla sua prestigiosa clientela, Giovanni poté permettersi anche di rendere l'antico favore a Giovanni XXIII, nel frattempo dichiarato [[antipapa]] e deposto: nel [[1419]] inviò un suo fattore a [[Norimberga]] per impegnarsi al pagamento di 30.000 fiorini per ottenere la sua scarcerazione. Dopo la sua morte l'alto prelato venne sepolto nel [[Battistero di Firenze]], nella bella tomba realizzata da [[Donatello]] e [[Michelozzo]] su commissione del figlio di Giovanni, [[Cosimo il Vecchio]] (molto probabilmente come tributo all'amico paterno). Giovanni sempre nel 1419 mise a disposizione un'ingente somma di denaro per finanziare la ricostruzione di [[basilica di San Lorenzo|San Lorenzo]], generosa opera di magnaminità che lo mise in vista tra i benefattori cittadini.
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