Bella ciao : diforc'h etre ar stummoù

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''Bella ciao'' a veze kanet e-pad an eil brezel-bed gant ar bartizaned italian a stourme ouzh ar faskourien hag an nazied. Testeniekaet eo implij ar ganaouenn e-pad ar Resistenza en Emilia hag e tolead ar [[Repubblica partigiana di Montefiorino]]
 
 
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La circolazione di ''Bella ciao'', durante la Resistenza è documentata e sembra circoscritta soprattutto in Emilia, fra l'appennino bolognese e le zone della [[Repubblica partigiana di Montefiorino]] (sull'appennino modenese, dove si dice che fu composta da un anonimo medico partigiano).
 
La musica, di un autore sconosciuto, viene fatta risalire alla melodia di un canto ottocentesco delle [[mondina|mondine]] padane, con influenze di altri canti come "Fior di tomba" e "Picchia picchia la porticella". Una seconda derivazione fa retrodatare le radici della canzone ad una ballata [[Francia|francese]] del [[XVI secolo|Cinquecento]], che seppur mutata leggermente ad ogni passaggio geografico, sarebbe stata assorbita dapprima nella tradizione [[piemontese]] con il titolo di ''La daré d'côla môntagna'', poi in quella [[trentina]] con il titolo di ''Il fiore di Teresina'', poi in quella [[Veneto|veneta]] con il titolo ''Stamattina mi sono alzata'', successivamente nei canti delle mondariso e infine in quelli dei partigiani.<ref name ="CI">Virgilio Savona e Michele Straniero, ''Canzoni italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol.I, pag.179</ref>